Riabilitazione crociato anteriore: in cosa consiste
Il legamento crociato anteriore è spesso oggetto di infortuni disabilitanti tra la popolazione giovane e sportiva. A seguito di tali eventi, se l’ortopedico lo ritiene necessario (vedremo poi in quali casi), si procede in sede chirurgica alla ricostruzione del legamento. Segue un lungo percorso riabilitativo volto a consentire al paziente di riprendere l’attività quotidiana e sportiva.
Lesione legamento crociato anteriore: Intervento e Riabilitazione
La scelta tra la chirurgia e la terapia conservativa spetta all’ortopedico, dopo un’attenta valutazione di diversi fattori.
Innanzi tutto valuta che tipo di lesione ha interessato il legamento. Poi viene valutato lo stile di vita del soggetto. Se questi è un soggetto giovane che pratica attività sportiva, molto probabilmente lo specialista consiglierà l’approccio chirurgico, Diversamente, con soggetti più avanti con l’età e uno stile di vita sedentario, potrebbe essere valutata la possibilità di stabilizzare il ginocchio con una terapia conservativa con sedute di fisioterapia.
In ogni caso, a seguito della lesione al crociato anteriore, c’è bisogno di un percorso fisioterapico per il recupero della mobilità ottimale ed il rafforzamento dei muscoli che sostengono il ginocchio.
Legamento crociato anteriore: le fasi del recupero funzionale
Il recupero funzionale del legamento crociato anteriore può essere suddiviso in cinque fasi distinte.
- Fase pre-operatoria
- Fase iniziale
- Fase intermedia
- Fase d’impatto
- Fase riabilitativa avanzata
Se vi state domandando perché il recupero inizia ancor prima dell’operazione, vi consigliamo di leggere attentamente quest’ottimo articolo sulla riabilitazione del ginocchio crociato, con informazioni dettagliate fornite direttamente da un fisioterapista sportivo con sede a Latina.
Qui invece ci accontenteremo di accennare soltanto alle varie fasi che compongono il percorso riabilitativo.
Riabilitazione pre-operatoria
La riabilitazione pre-operatoria si propone di preparare il paziente al futuro intervento ricostruttivo del legamento. Si normalizza il pattern del cammino, si lavora sulla funzionalità del ginocchio, si minimizza il versamento articolare e si ottimizza il reclutamento qualitativo del quadricipite.
Secondo autorevoli studi, questa fase deve durare circa 6 settimane ed è essenziale per avere esiti chirurgici eccellenti a breve e lungo termine, nonché ridurre i tempi di recupero per tornare all’attività sportiva.
La fase iniziale
Dopo l’intervento, inizia sin da subito la fase riabilitativa del ginocchio operato. Si tratta di un primo step fondamentale per mezzo del quale si deve ridurre il gonfiore e il dolore e permettere al paziente di rimettersi in piedi.
Questa fase quindi si propone di controllare il dolore e ridurre il gonfiore, manifestazioni successive all’infortunio. Il fisioterapista aiuta, inoltre, il paziente a recuperare una mobilità articolare sufficiente per lo svolgimento delle mansioni quotidiane.
Il fisioterapista può aiutarsi anche con strumenti specifici come la tecar e il laser.
La fase intermedia
La fase di riabilitazione intermedia ha inizio quando sono soddisfatte le seguenti condizioni.
- Dolore non superiore a 2/10 nella scala NRS
- Assenza di gonfiore allo stroke test
- Completa estensione
- Flessione almeno pari a 120°
- Reclutamento del quadricipite
- Deambulazione normalizzata
La riabilitazione in fase intermedia si propone di ottenere un buon recupero sub-totale della forza del complesso estensorio del ginocchio.
La fase d’impatto
La fase d’impatto è la fase, per eccellenza, più importante dell’interno percorso riabilitativo. Il fisioterapista deve valutare la capacità di assorbimento dei differenti carichi da parte delle strutture anatomiche. Si attenziona, più precisamente, l’azione eccentrica del complesso muscolo-tendineo: questa deve, difatti, potere dissipare l’energia lungo l’arto inferiore senza generare sovraccarichi.
In questa fase, inizia ad essere utile la macchina isocinetica che, affiancata da terapie manuali e per la propriocezione, garantisce carichi di lavoro ottimali per lo stato di avanzamento della riabilitazione.
La fase riabilitativa avanzata
La fase riabilitativa avanzata del ginocchio crociato, si propone di ottimizzare la risposta del soggetto a stimoli variabili e distrattivi in contesti di gioco. Il percorso si conclude con un’analisi approfondita della sfera emotiva e comportamentale del paziente. Quest’aspetto è spesso sottovalutato, ma ansia e paura possono esporre l’atleta ad un nuovo infortunio.
La conclusione della riabilitazione, non deve coincidere con la fine dei controlli. Attraverso la macchina isocinetica infatti, a intervalli scadenzati, si può sempre monitorare lo stato della tonicità e della forza dei muscoli della gamba, in maniera tale da conservare il tono acquisito con la fisioterapia. Questo passaggio permette di minimizzare il più possibile il rischio di ricadute e di infortuni muscolari.
Quanto dura il percorso riabilitativo del paziente
La durata della riabilitazione del legamento crociato anteriore, conseguente ad infortunio, non può essere definita a priori. Ci sono, difatti, diversi aspetti da considerare come la tipologia di intervento ricostruttivo, le pregresse condizioni del paziente, il tipo di protocollo riabilitativo seguito e l’impegno profuso dal soggetto.
Indicativamente, il paziente può tornare alla propria quotidianità ed alla pratica sportiva a partire dal sesto mese successivo all’intervento, ma alcuni casi hanno visto il rientro anche a 5 mesi. Nel peggiore dei casi l’intervallo di tempo tra intervento e recupero completo, può durare qualche mese in più.
Conclusioni
Il legamento crociato anteriore è spesso soggetto ad infortuni e questi sembrano essere maggiori tra tutti coloro che praticano sport come il calcio, il basket, il rugby, lo sci e altri. Lo specialista, sulla base del tipo di trauma ed in considerazione delle aspettative del paziente, può seguire un approccio conservativo o chirurgico.
La ricostruzione chirurgica del crociato anteriore sembra, però, essere l’unica soluzione per il recupero della piena funzionalità del ginocchio. Per ottenere risultati ottimali, si rende comunque necessario un percorso riabilitativo pre e post operatorio.
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