Adolescenza, come comportarsi con i figli?
Il periodo dell’adolescenza è senza dubbio il più complicato e difficile di tutta la vita. Si percepisce un cambiamento fisico e psicologico, che porta a delle variazioni nel carattere e nei comportamenti che mettono a dura prova non solo chi lo vive ma anche i genitori.
Se fino a ieri sembravano tutti dei ragazzi tranquilli e amorevoli, dopo poco si scopre un lato ribelle e inquieto. Iniziano ad emergere i primi problemi di obbedienza e le risposte sono a tono, ineducate. L’adolescenza è un momento molto difficile per i genitori che non sanno come gestirla, e per i ragazzi che si trovano in un momento di confusione.
È quindi indubbio che la strada percorra verso la completa difficoltà nelle relazioni umane, comunicazione e anche mutismo accompagnato da conflitto. Il ragazzo adolescente desidera autonomia e tutti i cambiamenti che arrivano da un momento all’altro mettono a dura prova i genitori.
Quali sono i consigli per affrontare l’adolescenza di un figlio? Come ci spiega la Dott.ssa Di Dio che coordina uno staff di psicologi di Bologna esperti in problemi adolescenziali, non ci sono formule magiche ma ci sono alcuni consigli da mettere in pratica. Vediamo insieme come relazionarsi con un figlio adolescente al meglio.
Consigli per relazionarsi ai figli adolescenti
Se relazionarsi con un figlio adolescente sembra essere impossibile, ci sono alcuni consigli che aiutano a trovare la giusta strada da affrontare.
- Scendere a compromessi
Secondo gli esperti uno degli errori più frequenti nell’affrontare l’adolescenza di un figlio resta quello di concedere tutto o nulla, divieto totale. Si tratta quindi da una parte di avere un genitore troppo severo che pretende adorazione senza ribellione e cambiamento. Dall’altra parte è altrettanto sbagliato concedere tutto quanto, senza regole.
Un figlio adolescente è in fase di rivendicazione della sua autonomia ed è giusto concedergliela a piccoli passi. Cosa vuol dire? Non che ci sia campo libero da doveri e regole – perché diventa estremamente controproducente – soprattutto se parliamo di ragazzi ribelli dal carattere imperativo. La posizione più corretta è la via di mezzo.
- La negoziazione
Il metodo migliore da adottare è la negoziazione, ovvero non cedere subito alle richieste di un giovane ribelle. Il contrario è uno sbaglio e un genitore deve fare da filtro: l’adolescente infatti non sa cosa sia giusto oppure sbagliato per sé stesso anche se porta avanti una serie di rivendicazioni per la sua autonomia.
Per questo motivo è giusto che i genitori agiscano da filtro così da ponderare le richieste e le esigenze del figlio. Devono essere un tramite neutro senza cedere alla pressione dell’adolescente, difficile da fronteggiare.
- I problemi non devono essere sottovalutati
In tantissimi casi gli adulti minimizzano il problema di un adolescente, ed completamente sbagliato. Il consiglio è quello di valutare tutti i problemi che si possono verificare in fase adolescenziale, senza sottovalutare o fraintendere: anche un silenzio potrebbe nascondere qualcosa di importante.
Tutto questo va fatto anche se il figlio risponde in maniera scontrosa, perché l’opinione dei genitori resta sempre quella importante da ascoltare. Saranno quindi gli adulti a dover cambiare leggermente il proprio atteggiamento riconoscendo nel bambino di ieri l’adolescente di oggi.
Dare responsabilità accompagnando loro, senza mai lasciarli. È importante prendere questi ragazzi sul serio, senza dare troppo peso alle richieste e senza cedere solo perché hanno un atteggiamento scontroso e vendicativo.
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