Le malattie sessualmente trasmissibili
Le malattie sessualmente trasmissibili possono essere diagnosticate attraverso i sintomi e appositi tamponi vaginali. Prima di ogni relazione e dopo che questa si è conclusa bisognerebbe esser sicuri di non aver contratto o trasmesso una malattia sessuale.
E’ possibile che occorra più di un tampone per diagnosticarla, ma sottoporsi a visita medica e test attraverso tampone rappresentano una forma di rispetto verso gli altri e verso se stessi, un modo per tutelare la propria e l’altrui salute.
Alcune malattie infatti, se non diagnosticate in tempo e curate tempestivamente, possono portare anche alla morte come la sifilide per esempio. Le malattie sessualmente trasmissibili sono diverse e i test per verificarne la presenza dovrebbero essere effettuati almeno una volta l’anno o su indicazione del medico che valuterà caso per caso.
Tampone vaginale, in cosa consiste?
Il tampone vaginale è una sorta di cotton fioc che serve per estrarre un campione di secrezioni vaginali da analizzare per verificare la presenza di malattie sessualmente trasmissibili, per esempio clamidia, la gonorrea o l’HPV.
Quando è necessario fare un tampone?
Il tampone si rende necessario quando si verificano delle perdite anomale dalla vagina soprattutto dopo aver avuto rapporti sessuali. Insieme al tampone può essere eseguito anche un pap test.
Prevenzione malattie sessualmente trasmissibili
La prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili si attua attraverso alcune precauzioni.
- L’utilizzo del preservativo ad ogni rapporto sessuale.
- Evitare di condividere biancheria intima o salviette.
- Lavarsi prima e dopo ogni rapporto.
- Fare un test dell’HIV soprattutto se si tende a cambiare partner frequentemente.
Tenere presente che nessun metodo per prevenire le malattie sessuali è sicuro. L’unico modo infatti è l’astensione dai rapporti sessuali.
Malattie sessualmente trasmissibili
Le malattie a trasmissione sessuale più comuni e diffuse sono la clamidia, la gonorrea e la sifilide.
Clamidia
La clamidia spesso è asintomatica , quindi i soggetti colpiti non sanno di esserne affetti. Si tratta di un’infezione batterica che si trasmette attraverso i fluidi corporei, sperma e secrezioni vaginali e quindi attraverso contatti sessuali anali, vaginali oppure orali.Colpisce vagina, ano, pene, cervice, uretra e anche occhi e gola.
Viene trattata efficacemente con antibiotici, ma se trascurata può avere conseguenze serie come l’infertilità e gravi infezioni. Può essere trasmessa dalla madre al feto e se ne può prevenire l’insorgenza attraverso l’uso del preservativo.
I sintomi, se si manifestano lo fanno a diverse settimane dall’infezione, possono essere facilmente confusi con altri disturbi.
Ecco quali sintomi possono segnalare la presenza di clamidia
- Dolore e bruciore durante la minzione
- Rapporti sessuali dolorosi
- Perdite vaginali maleodoranti
- Sanguinamento
Clamidia, diagnosi
Per confermare la presenza di clamidia basta un tampone dalla vagina, dall’uretra o dall’ano.
Gonorrea
La gonorrea è una malattia sessuale di origine batterica molto simile alla clamidia e come quest’ultima si trasmette attraverso le secrezioni ed è asintomatica, ma se diagnosticata in tempo con il tampone può essere facilmente curata con antibiotici.
Sifilide
Si tratta di un’infezione batterica che si trasmette attraverso il contatto sessuale con persone infette. Se trascurata può portare a gravi conseguenze come danni cerebrali, paralisi cecità e morte. L’infezione si trasmette attraverso sesso anale e vaginale e attraverso le ferite della sifilide del soggetto infetto.
Sifilide, sintomi
Quando i sintomi della sifilide si manifestano potrebbero essere confusi con altri disturbi.
Il primo indizio è la comparsa di piaghe dopo 3 settimane dall’infezione. Le piaghe possono durare fino a 6 settimane e poi andare via da sole anche se l’infezione è ancora in atto. Se non si interviene con un trattamento antibiotico che, in queste fasi può curare efficacemente la malattia, l’infezione avanza anche se in modo silente.
Potrebbero comparire eruzioni ai palmi delle mani e dei piedi e lieve febbricola con dolori muscolari e gonfiore dele ghiandole. Questi sintomi possono progredire e regredire alternativamente nell’arco di due anni fino a che si arriva alla fase più avanzata quando ormai è troppo tardi per intervenire.
In questa fase, i cui sintomi possono manifestarsi anche dopo 20 anni dall’infezione possono insorgere complicanze come tumori, cecità, paralisi e morte.
I sintomi che segnalano la presenza di sifilide sono comunque soggettivi, variano da persona a persona e non è detto che si manifestino tutti nello stesso momento. Ecco perchè è necessario sottoporsi periodicamente a test diagnostici se si conduce una vita sessualmente attiva e con partner diversi.
Sifilide, diagnosi
La sifilide si diagnostica attraverso un prelievo di sangue e un tampone per testare le secrezioni che fuoriescono dalle piaghe che caratterizzano l’infezione. Se si interviene in tempo l’infezione può essere debellata con facilità.
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